La moda ecosostenibile, in cosa consiste

La moda ecosostenibile, in cosa consiste

La moda rappresenta da sempre un modo di vivere e di manifestare il proprio ego. È una delle arti visive più potenti che vi siano ed ogni stilista, attraverso le linee che propone, spiega la sua visione del mondo ed il suo carattere e, tanti clienti di tutto il mondo, aderiscono alle sue leggi acquistando ed indossando i capi.

La moda, però, non è espressione soltanto del proprio carattere e delle proprie preferenze ma anche della propria etica e morale. Non sono importanti soltanto i motivi e le tonalità dei vestiti ma anche e soprattutto i loro tessuti!

Gli effetti dell’inquinamento sono ormai devastanti, l’impatto ambientale ormai è diventato palese ed una delle più gravi conseguenze è stato il surriscaldamento del globo terrestre. Di conseguenza, nel tentativo di non aumentare i danni, sono sempre di più le realtà del settore della moda che cercano di propugnare alle masse il concetto di eco fashion.

L’eco fashion è quel tipo di moda che si cura di utilizzare nel processo di produzione di vestiti soltanto materiali alternativi che non danneggino la natura e che siano privi di pesticidi. L’eco fashion, soprattutto, si curano di rispettare le condizioni contrattuali dei dipendenti e di non sottopagare e sfruttare la manodopera di bambini e di donne. È, inoltre, un filone di moda molto rispettoso della biodiversità e degli animali e per questo promuove eco-pellice o eco giacche di pelle che, ricreando dei tessuti simili, non prevedano il sacrificio e lo scuoiamento degli animali.

I materiali usati

Tra i materiali eco friendly e sostenibili per l’ambiente più usati dai brand di moda e che, oramai, stanno andando man a mano sostituirsi a quelli tradizionali vi troviamo il cotone biologico, il bambù, il cashmere, la seta, la canapa il lino, la lana, il sughero ed il lyocell. Si tratta di tutti tessuti naturali, ecocompatibili, biodegradabili e non estratti con sostanze pericolose.

Tra i i nuovi tessuti della moda ecosostenibile va citato, inoltre, il Jacroki. È uno dei più recenti ma anche uno dei più importanti. È un materiale inventato in Giappone ed il frutto della combinazione di materiali di scarto a base di cellulosa. È uno dei modi più intelligenti per regalare una seconda vita ai materiali usati. In questo modo non si genera altro materiale di scarto ma si impiega quello già esistente. Così facendo, si inquina di meno il pianeta.

Proprio in virtù di queste convinzioni molte persone decidono di comprare i vestiti al mercato. I grandi brand, quando i vestiti escono con qualche difetto di cucitura, li cestinano e non li destinano alle vendite nei grandi magazzini. Di conseguenza, finiscono sui banconi dei mercati. Molte persone ne approfittano non solo per il vantaggioso prezzo ma proprio perché sono felici di poter compiere una scelta sostenibile e di non compiere sprechi.

I siti per rivendere indumenti usati

Negli ultimi anni, inoltre, su internet hanno spopolato i vari siti e le varie applicazioni che permettono di rivendere oggetti e soprattutto vestiti usati. È diventata un’usanza comune ormai scambiarsi vestiti usati e rivenderli a costo più basso. È vantaggioso per tutti: chi è aumentato di piede, per esempio, può vendere scarpe usate e ricavarne dei soldi, mentre l’acquirente può acquistare delle scarpe firmate ad un prezzo nettamente inferiore di quello di negozio.

tranisulfilo